Museo Erbario Veneto



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Erbario Veneto

L'erbario del Monte Ceva è stato commissionato, nel 2004, da Maria Dalla Francesca alla Prof.ssa Noemi Tornadore del Dipartimento di Biologia, Sezione Geobotanica dell'Università degli studi di Padova ed è composto da 477 schede.

Sarà prossimamente pubblicato.

 

 

Il Vocabolario etimologico della lingua italiana (pubblicato nel 1907) di P. O. Pianigiani alla voce Erbario recita:

dal latino Herbarius, da Herba: erba.

Nel lessico attuale Erbario, come aggettivo, significa spettante alle erbe e alla botanica, come sostantivo si riferisce ad un libro contenente una raccolta di piante essiccate. Sempre lo stesso vocabolario cita l’etimologia della parola Herba: pascolo, cibo, foraggio attinente a nutro, alimento, ma ha radici anche nei verbi masticare, divorare, sostenere, nutrire, nella espressione: bovi ben nutriti, cibo e forse verde, legume, verdura. Nome generico di pianta che nasce in foglie dalla radice, che si rinnova ogni anno nella parte sopra la terra e che nel fusto e nei ramicelli non diventa legnosa, la quale nella massima parte serve di nutrimento agli uomini e alle bestie.

Secondo il suo significato etimologico originario l’Erbario è un contenitore, una raccolta, un luogo dove sono concentrate piante vive o essiccate che servono di nutrimento, sostentamento e per estensione medicamento; in senso più ampio informazioni su tali piante.

Ho cercato di classificare gli Erbari, intesi in senso etimologico, in relazione allo scopo per il quale sono stati costruiti, indicando la tecnica con cui sono stati realizzati e i valori aggiunti, le proprietà attribuite alle piante. Nella maggior parte dei casi gli Erbari costruiti per uno stesso scopo appartengono allo stesso periodo storico quindi riflettono l’evoluzione degli interessi dell’uomo: dagli Erbari antichi che avevano lo scopo puramente pratico di raccogliere informazioni e/o piante utili dal punto di vista medico fino a quelli moderni a scopo speculativo, scientifico ed artistico.

Il termine Erbario ha avuto nel tempo significati, sempre riguardanti le piante, diversi ed è stato concepito e realizzato in forme diverse. Come conseguenza della evoluzione e specializzazione degli interessi relativi alle piante si è reso necessario, nel tempo, differenziare e rinominare i diversi tipi di Erbari.

Erbolario: lista di nomi e di descrizioni di piante completi di proprietà ed usi medicinali. Erbario figurato o dipinto :un erbolario con le raffigurazioni delle piante . Erbario ad impressione : le tavole botaniche vengono realizzate pressando tra due fogli una pianta, uno dei due lati della quale veniva cosparsa con nerofumo prodotto da una candela accesa sotto un coppo. Erbario alchemico:è la base per la cura dei poveri e della gente comune .Riporta figure di erbe che per lo più non esistono, è una raccolta di testi e di ricette con formule magiche e propiziatorie. Erbario :Hortus siccus :un libro contenente una raccolta di piante essiccate Orto botanico: Hortus vivus Espressione artistiche, pittorica, letteraria o musicale, con tema: le piante Evoluzione dello scopo di un Erbario. Gli Erbari nel tempo. L’ Erbario è antico quanto l’uomo . Dalla loro comparsa sulla terra gli animali sanno trovare in natura ,ed in particolare nel mondo vegetale, nutrimento e rimedio per le loro malattie .I nostri più antichi antenati, dall’osservazione degli animali ,certamente ebbero un grande insegnamento e stimolo ad imparare a distinguere le piante dannose da quelle utili come cibo e rimedio ai loro disturbi. Oserei dire che la prima e primitiva forma di Erbario sia vecchia tanto quanto l’uomo e si sia resa necessaria, in tutte le parti del mondo,per la sopravvivenza umana e per la naturale aspirazione dell’uomo a trovare rimedi alle proprie sofferenze. Ovviamente di ciò non abbiamo testimonianze concrete né tantomeno scritte. Seguiamo le testimonianze dell’evoluzione dell’Erbario nel bacino del Mediterraneo, non dimenticando che contemporaneamente anche in tutti gli altri paesi del mondo si è sentita l’esigenza di avere dei documenti concreti che servissero di supporto al l’ identificazione e alla catalogazione delle piante. Erbari a scopo medico. I primi Erbari scritti hanno lo scopo di fornire delle chiare indicazioni sull’uso delle erbe come medicamenti. Questi Erbari talvolta erano figurati : le piante venivano elencate , descritte e raffigurate.

Malattia e guarigione dipendevano dalla volontà divina, perciò anche le piante usate come rimedi per curare le malattie venivano descritte in termini magici e mitologici . 2000 a. C. Si possono considerare primitivi erbari a ascopo medico , figurati, le tavolette di argilla e ipapiri dove gli Assiro Babilonesi e gli Egiziani ci hanno tramandato le loro conoscenze sulle piante .

Si riportano di seguito alcuni nomi famosi di studiosi di piante a scopo medico .

  • V sec olo a.C. Ippocrate Ippocrate di Coo o Kos (Coo, 460 a.C. circa – Larissa, prima del 377 a.C.) è considerato il padre della medicina e in quanto tale sicuramente studiò le piante per proporle come rimedio ai suoi pazienti
  • IV secolo a.C. Diocle di Caristo, autore del primo erbario di cui ci sono state tramandate notizie e da cui, pare ,che il contemporaneo Aristotele, prese spunto per i suoi scritti filosofici sulle piante.
  • III secolo a.C. Teofrasto di Ereso scrisse due importanti trattati botanici :il primo è la Storia delle piante, tratta di botanica generale ,in 9 libri, in cui per la prima volta classifica in modo sistematico più di 500 piante individuandone le caratteristiche principali ed indicando i nome di alberi, frutici, sufrutici ed erbe, in particolare nel IX libro, per la prima volta nella storia, elenca le piante medicinali e le droghe e ne descrive le proprietà curative; il secondo è la Causa delle Piante,tratta la i fisiologia delle piante, in 6 libri (in origine 8) in cui studia la nascita spontanea e la crescita delle piante. Teofrasto per primo studiò i fenomeni naturali dal punto di vista naturalistico e non filosofico. Per molto tempo, senz’altro fino al Medioevo, gki studi di Teofrasto rappersentano uno dei contributi più importanti allo studio delle piante. In molte occasioni Terofrasto è stato chiamato il Padre della tassonomia.
  • II secolo a.C. Nicandro di Colofone scrisse due opere in poesia didascalica quasi sicuramente illustrate: Theriaca(Rimedi contro le morsicature degli animali velenosi) e Alexipharmaca (Contravveleni o Antidoti ai veleni) fine secondo sec. a.C. Crateuas detto Rizotomo,tagliatore di radici, che si riferiva a coloro che raccoglievano piante per usarle come medicine, era un erborista dell’epoca. Per incarico di Mitridate re del Ponto (che è passato allastoria per i suoi tentativi di assuefazione ai veleni detta appunto mitridatismo e alla creazione di una panacea che porta il suo nome e che avrebbe dovuto proteggerlo da ogni veleno) suo sovrano e paziente, realizzò forse il primo erbario corredato da disegni di piante e relativa descrizione scientifica 130-200d.C. Claudio Galeno è con Ippocrate il medico più famoso dell’antichità ,il suo pensiero ha influenzato quello dei medici per oltre 1000 anni, nato a pergamo ma vissuto a roma, medico personale di Marco aurelio e commodo ,autore dilibri come microtechnum (Ars parva, trattato di medicina gnerale e macrotechnumche Arsmagnao metofo terapeutico ), <inventore dei preparati” galenici “ come idrolati ed elisir not anche ai nostri giorni, ottenuti dall’associazione di specie diverse di medicinali secondo proporzioni precise. Fino a questo momento non sono spravvissuti erbari illustrati a noi noti 23-79 d.c Pllinio il vecchio autore della enciclopedia Naturalis histoiria di 37 libri che tratta tra le altre cose di botanica, e botanica medica.,Fornisce una testimonianza sul metodo di realizazione degli erbari :per prima cosa gli autori degli erbari disegnavano a colori le piante in mdo che fossero “ somiglianti “ e solo dop scrivevano il testo nella parte sotostante .
  • I sec d.c. Dioscoride, medico militare al tempo di nerone,scrisse, apartire dalle sue esperienze in campo< milittare il De materia medica, 5 libri illustrati che trattano di farmacologia nel primo sono descritte le” sostanze aromatiche” (27 piantee droghe medicinali, 16 oli, 25 unguenti,19 resine e catrami, 37 tra alberi earbusti,32 frutti medicinali e commestibili ), nel secondo 77materie perime ricavbate da gli animali e 100 piante commestibili ne l terzo e quart6o libro tratta delle materie prime utilidi origine vegetale, in medicina. Nel quinto scrive sulla vite, il vino e i minerali In seguito scrisse altri libri sui veleni .e sui farmaci. La sua opera resterà un punto di riferimento importante per le conoscenze scientifiche di questo argomento fino atutto il medioevo fino alla comparsa della farmacologia chimica di sintesi IV sec. d.c. erbario figurato, nel papiro di Johnson rinvenuto in Egitto nel 1904, dove sono raffigurate, perfettamente riconoscibili, due piante: symphyton e phlomos. V secolo dopo Cristo. Pseudo –Apuleio o Apuleio Barbaro presenta elementi magici ed una concezione medico alchemica della medicina. ebbe enorme fortuna nel mediioevo 512 d. c. primo esmpio illustrato del De materia medica di dioscoride conosciuto come codice di Giuliana Anicia dal nome della principessa di Costantinopoli per cui fu prodotto, appartienen alla biblioteca nazionale di Vienna contiene 11 illustrazioni copiate direttamente da Crateuas 5170-636Isidoro di siviglia distingueva i Dynamidia quelli contenenti le propietà per curare le malattie ed il Botanicum herbarium quod ibi herbae notentur (Etymol X)intendendi che le rbe erano indicate (notentur ) cobn la loro effigie

L’Erbario di A.Cattabiani (1937-2003) è uno splendido dialogo sulle piante ed i fiori simbolici. Anche un musicista ha creato un famoso Erbario. E’ l’erbario musicale di Jean Sibelius (1865-1957) che contiene 5 pezzi per pianoforte: 1) margheritina 2) garofano 3) iris 4) aquilegia 5) campanula. Ho ascoltato la campanula e faceva venire in mente proprio la campanula ..... Da piccola mi divertivo ad essiccare le piante durante la bella stagione per confezionare dei biglietti per tante liete ricorrenze ed occasioni : era un erbario di buon augurio . Mi piace pensare di descrivere un giardino con un quaderno di piante essiccate disposte nelle varie pagine con fantasia artistica o di ricordare una vacanza con un erbario personalizzato che fissi nel tempo immagini, luoghi, sensazioni e ….nella vita, spero che ognuno di noi, almeno una volta, abbia messo in mezzo ad un libro un fiore o una foglia per ricordare una emozione, un giornata, un incontro, anche questo è un tipo di erbario … molto intimo, spirituale, e… dopo un pò di tempo, riaprendo quel libro … come per magia, ci verrà restituito un momento passato che ci è molto caro. Se qualcuno non l’avesse ancora fatto aspetti la prossima occasione di serenità, di amore, si guardi intorno e consegni tutta la sua gioia ad un fiore …la conserverà intatta ….. La raccolta di qualsiasi pianta sia sempre un gesto non inutile .

 

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